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Vasco Rossi: «Ho una macchia nera sui polmoni»
Scritto gio, 11 ago 2011 16:06 CEST da Vanityfair.it in Solo Musica
Il cantante parla apertamente del suo stato di salute, sui quali i medici non sono ancora stati in grado di fare una diagnosi. Ribadisce di essere vivo grazie agli psicofarmaci e attacca ancora Ligabue: «Presuntuoso e arrogante»
Vasco Rossi telefona al critico Mario Luzzato Fegiz del Corriere della Sera e parla del suo stato di salute. Che non è proprio tutto rose e fiori. I medici, infatti, «non hanno capito cosa ho. C’è una macchia nera sopra i polmoni e poi un dolore come se avessi una palla di grasso fra le scapole. Dolori pazzeschi. Mi hanno rivoltato come un calzino, mi hanno riempito di antibiotici e antidolorifici. Ma non è stata fatta una diagnosi precisa. E questo non mi piace». Il Blasco, che nei giorni scorsi era stato ricoverato in clinica a Bologna per una costola fratturata e che ha rivelato su Facebook di essere vivo grazie agli antidepressivi, si fa anche la diagnosi: «Il cortisone che mi hanno dato per riuscire ad andare in scena le ultime sere a San Siro mi ha indebolito le ossa e così mi sono rotto le costole».
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Ribadisce che gli psicofarmaci l’hanno salvato, dopo che nel 1986 ha smesso con le droghe, e spiega anche le motivazioni che lo hanno spinto a confidarsi sul social network, gettando nel panico molti fan: «La gente deve capire che anch’io ho dei problemi. Io pensavo di morire tanto tempo fa. Che senso aveva vivere svegliandosi ogni mattina (o pomeriggio) e dire: cosa ci sto a fare in questo mondo? Ecco anche adesso io mi sveglio la mattina e mi devo ricostruire ogni volta. E mi ripeto che è il prezzo da pagare per la mia creatività e che lo devo pagare volentieri. Forse la mia non è depressione, ma solo mal di vivere. Che però mi fa venire ispirazioni ottime».
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E continua ad attaccare il collega Luciano Ligabue, dopo che la settimana scorsa lo aveva accusato di essere solo «un bicchiere di talento in un mare di presunzione. «Io non sopporto il signorile silenzio di Ligabue che avalla l’idea che fra noi ci sia una competizione, una gara. Evidentemente lui crede davvero di poter competere con me. Dovrebbe invece dire apertamente e onestamente che in realtà abbiamo strade diverse, percorsi non confrontabili per molte ragioni. Invece tace, avallando questa specie di gara. Presuntuoso e arrogante. Basta sentire una canzone come "Fra palco e realtà" percapire che si sente un superuomo». La guerra fra i rocker emiliani continua.
FONTE: YAHOO.IT.